Una lingua sconosciuta


Amo le parole, hanno fascino, vigore, diventano la voce silenziosa del sentire e per ogni contrario non mancano di offrire sinonimi. Si dice esista una lingua universale, espressione di un sentimento puro e nobile, l’amore. La malattia raramente ne conosce la virtù. L’uomo per indole fugge dal dolore, rinnega i suoni amari di un dire vessato dalle lacrime, finendo per rincorrere una perfezione effimera. E l’amore svanisce, si fa cenere e si disperde in polvere. La malattia trova così il suo spazio, rivendicando la sua sporca vittoria. Il suo dire contrario e beffardo si animerà di incomprensioni, pregiudizi e vergogna. Non conoscerà mai la nobiltà, la compassione, l’empatia e godrà del lato maligno di un dire menzognero, meschino. Al suo dire io non mi sono mai piegata, nè mai lo farò. È una lingua che non ha più segreti per me, che non mi spaventa più. Ho fatto mia ogni sua parola, e con coraggio ho affrontato la devastazione che è capace di generare. È stato un cammino lunghissimo, durante il quale spesso mi sono sentita incapace di trovare i veri significati generati da realtà così dolorose. Da sempre letteralmente innamorata dell’amore, della bellezza che è capace di offrire nelle sue infinite forme, dei colori che è in grado di generare, autentiche vibrazioni per l’anima, ho deciso di spingermi oltre. Oltre quei suoni amari, oltre la meschinità, oltre i pregiudizi. Con il tempo ho compreso che quella che pensavo essere una realtà fatta unicamente di dolore, negatività, priva di luce era in verità estremamente delicata, fragile come il vetro soffiato. Il suo essere così dura, a volte sfacciata, cinica era solo uno dei tanti lati che scegliava di mostrare a chi ne rinnegava l’esistenza. Chi non accetta il dolore, chi non riconosce l’oppurtunità che può nascondersi dietro un limite non riuscirà mai a cogliere quella straordinaria melodia che è voce chiara e limpida di chi proprio dalla sofferenza trae coraggio e vita. Ed io questo coraggio l’ho ritrovato donando dignità ad un vissuto vessato, duro, spietato. Attraverso le parole ho ridato un senso alle realtà incomprensibili e terribili che segnano il mio vivere. Le parole mi hanno permesso di dare un corpo e un’anima a ciò a cui nemmeno la scienza è capace di dare un nome. Il mondo è restio ad accogliere la diversità perchè impreparato, incapace, a volte egoista ma se solo fosse disposto a fermarsi, a mettersi in ascolto scoprirebbe un mondo fatto di conquiste, di coraggio. Un mondo schermato dal buio ma animato da cuori lucenti, da anime resilienti, da chi del coraggio non ne fa un vanto ma una rara virtù. Le parole, ogni parola, hanno un valore inestimabile. Possono essere fragili, cattive, coraggiose. Il tutto o il niente. La vita o la morte. La fine o la rinascinata. Le parole sono come la malattia, possono essere espressione di un limite o riprova di una straordinaria occasione. Non smettete mai di cercarle, perchè non vi è nulla di più prezioso di una parola che trova la sua voce, che diviene memoria, che resterà per sempre. 


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